Il Sorpasso (la regata dei Dodero)
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Spirava un scirocchetto capriccioso | |||
Beffardo raggirava la latina, | |||
l'occhio al quadrante, vigile ed ansioso. | |||
Ecco; si parte! Il bordo è di bolina. | |||
Avanza il Barracuda, in sopravvento, | |||
con scotte e drizze ben cazzate a segno: | |||
fiero e sicuro affronta il gran cimento, | |||
è certo che a lui nessun sia degno. | |||
Il sol sta culminando in meridiano | |||
proietta, netta, sulla bianca vela | |||
un'ombra che s'avanza mano a mano; | |||
è nera; e boilina con cautela. | |||
Stupito, allibito, costernato, | |||
incredulo è il Cecco che è al timone: | |||
prorompe poi con gioia: "ho io creato | |||
quel mostro che l'ingaggio ora m'impone!" | |||
Ma l'esperienza vale, e con talento | |||
guadagna il Barracuda il sopravvento. | |||
Effimero e fugace fu il sorpasso | |||
ma "du can neigru" rivelò il gran passo. | |||
Umberto Paventi, Varazze 11 giugno 2000 |